La giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne è stata istituita dall’Onu nel 1999 per sensibilizzare l’opinione pubblica e promuovere azioni globali per eliminare la violenza di genere, che colpisce milioni di donne e ragazze in tutto il mondo.
La scelta della data è legata all’omicidio delle sorelle Mirabal, tre attiviste politiche della Repubblica Dominicana (Patria, Minerva e María Teresa Mirabal), che vennero torturate e brutalmente assassinate il 25 novembre nel 1960 per ordine del dittatore Rafael Trujillo. Le sorelle Mirabal, conosciute come “Las Mariposas” (Le Farfalle), sono diventate un simbolo della lotta contro la violenza di genere e la resistenza contro la tirannia.
La violenza non è solo fisica
La violenza di genere rappresenta una delle più diffuse violazioni dei diritti umani. A livello globale, secondo i dati ONU, si stima che 736 milioni di donne, ossia quasi una su tre, abbiano subito violenza fisica e/o sessuale almeno una volta nella vita. I maltrattamenti domestici, le molestie sessuali, la prostituzione forzata, le mutilazioni genitali… la lista, purtroppo, è fin troppo lunga. Tuttavia, quella fisica o sessuale non sono le uniche forme di abuso a cui le donne sono regolarmente sottoposte. Quando parliamo di violenza di genere, dobbiamo considerare anche alla violenza psicologica – come umiliazioni, manipolazioni e minacce – e a quella economica, che comprende il controllo delle risorse finanziarie e la limitazione dell’indipendenza economica.
Il due colori simbolo: arancione e rosso
Sono due i colori che vengono convenzionalmente associati a questa giornata: l’arancione e il rosso.
“Orange the World” è la campagna di sensibilizzazione e di azione di UN Women per porre fine alla violenza contro le donne e le ragazze. L’arancione, luminoso e ottimista, rappresenta un futuro libero dalla violenza di genere.
In molti paesi, compresa l’Italia, il colore principale di questa giornata è invece il rosso. Tra i simboli più intensi e carichi di emozione ci sono le scarpe rosse: disposte in piazze o in luoghi pubblici e privati, esse commemorano le vittime di femminicidio.
La storia delle scarpe rosse risale a Zapatos Rojos un’installazione dell’artista messicana Elina Chauvet. Nel 2009, Elina mise 33 paia di scarpe rosse femminili in una piazza di Ciudad Juárez, una città tristemente nota per l’elevato numero di donne rapite, violentate e uccise. L’opera aveva l’intento di ricordare tutte le vittime di violenza, tra cui anche la sorella dell’artista, assassinata dal marito a soli vent’anni. Da allora, il colore rosso è diventato simbolo della lotta contro la violenza di genere.
Un altro simbolo divenuto iconico è la panchina rossa, che viene oggi utilizzata per evidenziare come la violenza contro le donne si manifesti spesso in ambito familiare e lancia un messaggio di rifiuto della violenza domestica.
Say No! Uniti per porre fine alla violenza contro le donne I sedici giorni di attivismo, che si estendono tra due date simboliche – il 25 novembre (Giornata Internazionale contro la Violenza sulle Donne) e il 10 dicembre (Giornata Internazionale per i Diritti Umani) – creano un ponte tra queste due ricorrenze e chiedono l’eliminazione di tutte le forme di violenza di genere. ( ONU Italia) Anche Terra Verde dice NO! Organizzeremo quindi un Open Lab rivolto ai referenti territoriali che operano in questo ambito, per far loro scoprire il nostro progetto Women A(r)t Work – artigianato al femminile. Questa giornata di scambio vuole essere un contributo alla sensibilizzazione sulla disparità di genere e alla lotta contro la violenza sulle donne.
Comunemente conosciuta come “16 Days Campaign”, la campagna dei 16 giorni di attivismo contro la violenza di genere è un’iniziativa sostenuta da cittadini e organizzazioni di tutto il mondo per promuovere la prevenzione e l’eliminazione della violenza contro donne e ragazze.
Lanciata nel 1991 dal Global Women’s Leadership Institute, coordinato dal Center for Women’s Global Leadership, questa campagna è nata dalla necessità di riconoscere la violenza contro le donne come una violazione dei diritti umani.
In occasione di questa giornata, Terra Verde apre le porte del suo laboratorio di artigianato sociale, in via della Beverara 125/e a Bologna, a tuttə coloro che si impegnano quotidianamente a sostenere l’autonomia, l’integrazione e l’empowerment delle donne.
Insieme alle nostre allieve, sperimenteranno la nostra metodologia di lavoro artigianale, chiamata tecnica “origami”.
Si tratterà di un momento creativo e di restituzione per gli addetti ai lavori, dove avranno la possibilità di mettere realmente le mani in pasta!