Il 2 luglio è il nostro compleanno!

Dal 1997 a oggi: 27 anni di creatività e passione a Terra Verde

Il 2 luglio è il nostro compleanno!

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Se vogliamo provare una passione eterna per il nostro lavoro, se vogliamo sentire che stiamo contribuendo a qualcosa di più grande di noi stessi, abbiamo tutti bisogno di conoscere il nostro perché ” – Simon Sinek

A volte serve un pretesto per fermarsi un attimo e guardarsi alle spalle: cosa abbiamo fatto negli ultimi anni? Come lo abbiamo fatto? E, soprattutto, perché? Quale pretesto migliore di un compleanno per farlo.

Come è iniziata l’avventura
Il 2 luglio è una data che noi soci storici ricordiamo tutti: è stato il giorno in cui, nel lontano 1997, la nostra Associazione è stata formalizzata. Da lì abbiamo dato vita al nostro mondo caleidoscopico, fatto di mille colori e materiali, ricco di sfaccettature e personalità.
Terra Verde è stato un progetto di vita, non un semplice lavoro, ed è stato possibile intraprenderlo e raggiungere vette così alte solo perché uniti da un credo comune” inizia a raccontare Erika, Presidente e fondatrice. “Partiti da un piccolo gruppo, con il crescere dei progetti e delle iniziative, abbiamo allargato lo staff, integrandolo di tante professionalità, che negli anni si sono alternate. Accogliendo le idee di tutti e dando spazio alla creatività, abbiamo esplorato sempre nuovi orizzonti.

Anno dopo anno, nuove sfide
Il nostro è stato un percorso tutt’altro che lineare e di continua messa in discussione professionale e personale. Con il senno di poi, forse possiamo dire che l’Associazione stessa è stata una continua sfida, ma che questa è stata anche la sua forza ed il suo valore attuale, con la sua libertà di essere e di cambiare.
A partire dalla prima grande crisi, nel 2004, quando un incendio in poche ore ha distrutto 7 anni di lavoro. E che siamo riusciti a superare grazie ad una nuova sede data dal Comune e l’aiuto di tantissimi privati e delle istituzioni.
C’è poi il tema dei cambiamenti istituzionali, inevitabili, che ti portano a interagire sempre con nuovi referenti, con regole che cambiano, bandi che si modificano o addirittura non esistono più. Ultima in ordine di tempo, ma non per importanza, la riforma del terzo settore, che ha stravolto ancora una volta il nostro mondo.
Infine il turn over di soci, anch’esso fisiologico, ma che ogni volta destabilizza, interrompe un percorso e fa prendere nuove strade.
Non sono mancati i momenti di grande sconforto, dovuti a una fatica emotiva che in alcune fasi ha spento il nostro entusiasmo. A volte ci siamo sentiti svuotati, stanchi, fino al punto che non avevamo energia da investire nelle nostre vite personali. Continua il suo racconto Erika Ma non ci siamo mai realmente fermati, abbiamo messo insieme le nostre competenze, abilità, il nostro intelletto, uniti a tanto amore, impegno e tempo, per ricostruire.

La voglia di continuare, trasformarsi, crescere
Forse vi chiederete, a fronte di tutti i cambiamenti, come è stato possibile andare avanti. La determinazione per rimettersi in gioco ogni volta e reinventarsi ce l’ha data il legame forte con l’Associazione.

La sento la mia creatura e di chi l’ha adottata. Sono cresciuta insieme a lei: un luogo dove è stato possibile trasformarsi, che ha avvicinato persone ed esperienze diverse, con le quali condividere ideali, pensieri e il fare, per poi renderli idee sostenibili e progetti. Perché in questo contenitore ho trovato la mia espressione, il mio posto. Un’occasione per mettere insieme passione e lavoro.”
Un contenitore multiforme, che è stato capace di modellarsi nel tempo.

Nel corso degli anni più volte c’è stato bisogno di cambiare direzione, seppur mantenendo invariata la nostra missione. All’inizio ci siamo occupati di minori e devianza, abbiamo tenuto corsi di artigianato nel carcere minorile di Bologna per più di 10 anni. Poi il finanziamento a quest’attività è venuto a meno e abbiamo dovuto ideare nuovi progetti.
È nata così nel 2006 la Scuola Cantiere, rivolta a giovani tra i 18 e i 25 anni con disagio sociale. Sicuramente un progetto molto ambizioso, o folle: realizzare parchi alla Gaudì con i nostri ragazzi e disseminare Bologna di angoli di bellezza!
Ma come vi abbiamo spiegato nell’articolo del mese scorso, anche la Scuola Cantiere ha incontrato dei limiti insormontabili negli ultimi anni.
Tuttavia, già in tempo di Covid, stava nascendo un nuovo seme, che è germogliato negli ultimi quattro anni, fino a diventare il progetto ora simbolo dell’Associazione: Women A(r)t Work – artigianato al femminile, rivolto a donne con fragilità, per la loro inclusione sociale e lavorativa. Attraverso il progetto WAW abbiamo ancora una volta esplorato una strada inedita, per costruire nuovi ambiti di lavoro.
Ora, l’aspettativa è quella di non dipendere solo da bandi che spesso generano incertezze economiche e realizzare un altro sogno ancora, quello di camminare con le nostre forze e far nascere un luogo in cui far convergere tutto quello in cui crediamo: creare un’impresa sociale al femminile che faccia formazione, crei integrazione lavorativa e produca riscatto sociale e benessere per chi vi gravita intorno.

Qual è stata quindi la vera forza di Terra Verde sin dalla nascita?
Terra Verde è un luogo di scambio, contaminazione, formazione e crescita, fatto di un gruppo di persone che accolgono altre persone. Accogliere, è la nostra essenza. Non è solo integrazione, inclusione e supporto dal punto di vista umano, ma è rispetto delle diversità, sospendere il giudizio, credere nelle persone.

Se vuoi scoprire di più sulla nostra storia, sulle persone e sui valori di Terra Verde, visita la nostra pagina.


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