L’intervista del mese

Curiosità e tradizioni sui matrimoni in Marocco, Tunisia, Pakistan e Bangladesh
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L’intervista del mese 500 500 Associazione Terra Verde

Marocco, Tunisia, Pakistan e Bangladesh: questi sono i paesi di provenienza delle donne che al momento sono in laboratorio con noi. Spesso durante le lezioni ci raccontano le loro tradizioni, ci parlano delle famiglie, dei bimbi. Così ci è nata la curiosità rispetto alle usanze tipiche dei matrimoni nei loro paesi d’origine, per tutte loro legati alla religione islamica. Quali sono le peculiarità? Com’è il vestito da sposa? In cosa consiste il rito dell’hennè? Quali sono le caratteristiche della festa? Ne è nata una lunga chiacchierata, ma soprattutto ci hanno portato delle bellissime foto dei loro matrimoni, che condividiamo con voi.

  • LA FESTA

    I festeggiamenti di un matrimonio islamico ovviamente variano a seconda del luogo e delle tradizioni di famiglia, ma generalmente si tratta di grandi feste che possono durare diversi giorni e coinvolgere centinaia di persone. Per esempio in Pakistan il matrimonio musulmano si celebra nell’arco di tre/cinque giorni, insieme ad amici e parenti. Il primo giorno si svolge la cerimonia durante la quale la coppia viene sposata dall’Imam, mentre gli altri sono dedicati a danze, banchetti e consegna dei doni. Anche in Maghreb i festeggiamenti per i novelli sposi coinvolgono un gran numero di persone, iniziano con canti e danze tradizionali, per proseguire con l’offerta dei regali, come gioielli e abiti, da parte dei membri della famiglia e un ricco banchetto. Il cibo è infatti un elemento fondamentale di qualsiasi matrimonio marocchino. Le preparazioni includono piatti a base di carne, verdure e spezie. Non mancano i dessert: dolcissimi e spesso fritti, mentre la bevanda tipica è il tè alla menta. In Bangladesh, dopo la “nikah” (cerimonia in cui si scambiano giuramenti e promesse), inizia la “Shatranj”, la grande festa con balli, musica e cibo. Nelle zone rurali, l’intero villaggio si unisce agli sposi per le celebrazioni.

  • IL VESTITO DA SPOSA

    Premesso che, come in italia non tutte le spose prediligono l’abito bianco, ma resta il colore più scelto, anche tra le spose musulmane ora c’è più libertà per quanto riguarda il vestito, ma alcune tradizioni vengono ancora mantenute. Come per esempio quella del cambio di abiti della cultura marocchina e tunisina, che possono arrivare fino a sette, ognuno ben distinto per eleganza, maestosità e momento specifico della cerimonia. Il primo, per lo scambio delle promesse è bianco e può comprendere il velo, mentre gli altri sono molto vistosi, colorati e ricamati finemente, come potete vedere dalle fotografie che ci hanno portato Hanan e Imen. In Pakistan invece i toni dell’abito più scelti vanno dal rosso scuro, come l’abito che indossava Kanwal, al rosa, fino al viola. Nelle celebrazioni più legate alla tradizione, si indossano anche quattro abiti diversi. Il primo giorno la sposa indossa un abito di un colore molto chiaro, Il secondo si veste di giallo, il terzo giorno di rosso e il quarto indossa turchese, argento o blu scuro. In Bangladesh, ci ha raccontato Rahela, si indossa proprio il giorno in cui ci si sposa, un particolare orecchino che parte dal naso e arriva all’orecchio, come buon auspicio di fertilità.

  • I RITI DELL’HENNE E DELLA CURCUMA

    La pratica di tatuare mani e piedi delle spose con l’hennè è trasversale alla cultura islamica, quindi la ritroviamo in diversi paesi del mondo. Alla vigilia del matrimonio, viene compiuto questo rito suggestivo in una cerimonia propiziatoria esclusivamente al femminile, per invocare fortuna e fertilità. Storicamente, per le famiglie meno abbienti, i disegni, incredibilmente dettagliati e minuziosi, erano un’ottima alternativa ai gioielli che non potevano permettersi. La nekacha è l’esperta di tatuaggi all’hennè e, una volta che ha terminato con la sposa (ci possono volere dalle 2 alle 6 ore!), può occuparsi delle altre donne, ma lasciando che il tatuaggio della festeggiata sia il più prezioso e bello di tutte. In Bangladesh, oltre al rito dell’hennè, si celebra il Gaye Holud (letteralmente “giallo/curcuma sul corpo”) durante il quale tutti gli ospiti, a cominciare dalla madre della sposa e procedendo per anzianità, passano sul viso o sulle parti scoperte della sposa e dello sposo un impasto di curcuma e oli profumati. La Curcuma renderà la pelle più morbida e di colore brillante, li purificherà e porterà fortuna alla coppia. Dopodiché ogni ospite offre agli sposi un dolce o della frutta perché il matrimonio sia pieno di dolcezza.

  • I REGALI

    Proprio perché gli ospiti sono molto numerosi, solo le famiglie più abbienti preparano dei regali per gli ospiti, come da noi si usa fare le bomboniere. In questo caso, sono gli sposi stessi che, prima del matrimonio, vanno personalmente da amici e parenti invitandoli alla cerimonia e in quel momento dando loro la bomboniera scelta. In generale è molto più diffusa l’usanza di donare agli ospiti della festa durante il ricevimento, un sacchettino con mandorle, datteri e piccoli dolcetti, a volte caramelle a volte confetti, proprio perché sono tanti e a tutti si vuole lasciare un ringraziamento simbolico.


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